
Fare il pieno di carburante è facile, caricare un’auto elettrica, invece, sembra un po’ più complicato.
I diversi connettori, la compatibilità e le tariffe variabili possono far sembrare un lavoro complesso.
Ma la ricarica delle auto elettriche non deve essere così confusa. Quindi liberati dall’aggrovigliato disordine dei cavi di ricarica con questa guida. In questo articolo, infatti, vedremo sia come funziona la ricarica delle auto elettriche e sia come gestire la ricarica.
Come ricaricare le auto elettriche
Per “fare il pieno” alle auto elettriche è necessario utilizzare la famosa colonnina per la ricarica elettrica. Si tratta di un distributore di energia tramite il quale è possibile ricaricare l’auto attraverso un propulsore elettrico. Esistono diverse tipologie di colonnine di ricarica: a palo, a parete o portatili. Inoltre, oggi si stanno progettando forme di ricarica che rendano possibile la ricarica attraverso piattaforme wireless.
La ricarica di un’auto elettrica si effettua attraverso un caricatore che interrompe l’erogazione di energia solamente in caso di danneggiamento della batteria. Ma per funzionare, l’automobile deve essere compatibile con la colonnina di ricarica.
Sono previste in genere quattro modalità di ricarica. La prima è la ricarica lenta da 16 Ampere, che prevede un tempo di ricarica che va dalle 6 alle 8 ore ed è prevista solamente in un ambiente domestico. È possibile utilizzare una classica presa domestica o una presa industriale fino a 32 A.
La seconda è la ricarica lenta da 16 Ampere, sempre con corrente alternata, disponibile sia in ambiente domestico che pubblico. Sul cavo di alimentazione c’è il dispositivo Control Box (Sistema di sicurezza PWM) che garantisce la sicurezza delle operazioni durante la ricarica. Le prese utilizzabili sono quelle domestiche o industriali fino a 32 A.
La terza modalità è ancora una volta a ricarica lenta a 16 Ampere, anche detta mediamente rapida, che impiega sempre dalle 6 alle 8 ore di ricarica, ma che può raggiungere i 63 Ampere, 400V con sistema di sicurezza PWM che riduce i tempi di ricarica da 30 minuti a un’ora. Questa tipologia di ricarica si può effettuare sia in ambiente domestico che pubblico.
Infine, l’ultima modalità è la ricarica ultra rapida che richiede dai 5 ai 10 minuti, detta “a corrente continua” e raggiunge i 200 Ampere e 400V. Questo tipo di ricarica si trova solamente in ambiente pubblico e il carica batterie è esterno al veicolo.
Tre modalità per ricaricare l’auto elettrica
Esistono tre modi fondamentali per caricare un’auto elettrica: a casa, al lavoro o presso un punto di ricarica pubblico.
Vuoi iniziare ogni giornata con un “serbatoio pieno”? La ricarica ogni notte a casa fornirà tutta l’autonomia giornaliera di cui il conducente medio avrà bisogno. Se c’è la possibilità, si può installare una colonnina elettrica in casa: esistono infatti numerose offerte luce specifiche per la ricarica delle auto.
Puoi caricare utilizzando una normale presa domestica a 3 pin, ma un caricabatterie EV domestico dedicato è di gran lunga l’opzione migliore.
I caricatori domestici dedicati per veicoli elettrici in genere forniscono circa 7 kW di potenza. Al contrario, la maggior parte dei produttori di veicoli limita la corrente assorbita da una presa domestica standard a 3 pin a 10 A o meno, il che equivale a un massimo di 2,3 kW.
Un caricabatterie da casa da 7 kW fornisce quindi circa tre volte la potenza ed è circa tre volte più veloce di una presa domestica.
I caricabatterie pubblici per veicoli elettrici si trovano nelle stazioni di servizio, nei parcheggi, nei supermercati, nei cinema, anche solo ai lati della strada. Queste colonnine per la ricarica delle auto si possono individuare utilizzando non solo i software inclusi nel veicolo elettrico ma anche utilizzando app su smartphone che individuano le colonnine più vicine al luogo ricercato.